martedì 1 marzo 2016

Parola d'ordine: Sperimentare!


Oggi vorrei parlarvi dell'ultimo romanzo scritto - o per meglio dire riscritto - da Stephanie Meyer, autrice della famosissima saga di Twilight. Ci tengo ad informarvi che non voglio aprire un dibattito o esprimere la mia opinione su questa saga, ma si tratta più che altro di una riflessione sulla scrittura in generale che prende come esempio l'ultimo romanzo pubblicato da questa scrittrice.
Life and Death rappresenta una sorta di rivisitazione del romanzo Twilight: la Meyer, infatti, in occasione del decimo anniversario dalla pubblicazione di Twilight, ha infatti deciso di regalare ai suoi lettori una versione un po' diversa del romanzo che l'ha resa celebre in tutto il mondo, rovesciando i ruoli dei due protagonisti. La protagonista, Bella, è stata infatti sostituita da un personaggio di genere maschile, Beaufort, mentre il posto del vampiro Edward è stato affidato all'affascinante Edythe. Il cambiamento di sesso, però, non riguarda solamente i due personaggi principali, ma si estende a quasi tutti gli abitanti della piccola cittadina di Forks. 
Non è mia intenzione dilungarmi sulle differenze tra i due romanzi, ma ciò che mi preme sottolineare è che la trovata della Meyer funziona! Grazie a questo romanzo è infatti riuscita a suscitare l'interesse di tutti gli amanti della saga, rivitalizzando una storia che ormai anche i muri sapevano a memoria.

Prima di iniziare a scrivere una storia è sempre bene pensare alla giusta prospettiva da cui raccontarla, ponderando le varie alternative che la nostra storia avrebbe da offrire. Una volta che avete delineato le linee guida del vostro racconto, o romanzo che sia, una domanda sorge spontanea: a quale personaggio è più saggio affidare la narrazione?
Quando il protagonista è uno solo la scelta è anche troppo ovvia, ma se i protagonisti sono più d'uno? Beh, la scelta diventa più ardua. C'è chi preferisce raccontare la storia da un unico punto di vista, magari raccontando la storia in prima persona, chi opta per raccontare la storia in terza persona, utilizzando un narratore onnisciente, oppure chi predilige una storia, sempre in terza persona, ma raccontata da più punti di vista: in questo modo la prospettiva del racconto cambia ad ogni capitolo, a seconda del personaggio su cui si focalizza l'attenzione.
Alcuni anni fa, proprio la Meyer, aveva iniziato a scrivere una versione di Twilight, vista però attraverso gli occhi del protagonista maschile. Il romanzo, Midnight Sun, è stato però interrotto poiché i primi capitoli erano stati fatti circolare in rete prima ancora che la Meyer terminasse di scriverlo.
Trovo alquanto interessante l'idea di riscrivere la medesima storia da un diverso punto di vista. Troppo spesso siamo spinti a scegliere come protagonisti personaggi che appartengono al nostro stesso sesso; ci viene più istintivo, naturale, anche perché spesso non abbiamo idea di come reagirebbe una persona del sesso opposto a determinate situazioni, non trovate? Fornendo tuttavia una versione differente, rendiamo non solo l'opera più completa, ma potremmo anche renderci conto che, in realtà, la storia funziona meglio sotto quella particolare luce, aiutandoci a visualizzare meglio alcuni dettagli che magari prima ci sfuggivano.
La parola d'ordine quando si scrive è senza dubbio SPERIMENTARE. Non abbiate paura di stravolgere la vostra storia, di cambiarne la prospettiva o perché no, di riscriverla da capo. Non siate timidi e guardate la trama da ogni prospettiva.
E una volta che avete terminato non abbiate fretta di pubblicarla. Controllatela e ricontrollatela. Chiudetela in un cassetto per un po' di tempo, una settimana o due, e poi riprendetela in mano. Vi aiuterà a distaccarvi un po' da ciò che avete scritto e riuscirete a leggerla con un po' più di oggettività, ma soprattutto, sarete in grado di vederla con occhi nuovi.
La verità è che per scrivere bene bisogna leggere e scrivere. Non esistono altri modi; non ci sono scorciatoie. Per poter forgiare il proprio stile è necessario continuare a scrivere, perché con il tempo possiamo solo migliorare.
Life and Death è uscito dieci anni dopo Twilight e, anche se la storia è la stessa, - finale a parte -, è possibile intravedere fra le righe la differenza tra questi due romanzi e la crescita che ha compiuto l'autrice in questi anni.

Dunque, che siate amanti o meno di questa saga, non potete fare a meno di riconoscere che, comunque, l'idea di Stephenie Meyer è un ottimo spunto per farci riflettere sul nostro modo di scrivere e che l'unico modo per scrivere meglio è quello di continuare a scrivere.

Nessun commento:

Posta un commento